LA LINGUA, L’ARTE CHE CI IDENTIFICA

Avete mai pensato a quanto siamo fortunati a vivere in questo esatto momento storico?

Da un lato, abbiamo abbastanza tecnologia per fare tutto ciò che desideriamo nella maniera più semplice e veloce e dall’altro lato, l’uomo in quanto tale è ancora al centro del mondo.

Insomma, non siamo stati ancora totalmente sostituiti dalle macchine. La nostra era è la via di mezzo perfetta tra il passato e il futuro.

Dicono che tra 50 anni ci saranno strumenti che permetteranno di imparare un nuova lingua in pochi secondi. Credete che sia un vantaggio? Forse sì. Ma nessun aggeggio elettronico sarà in grado di farci apprendere una lingua al 100%. La lingua è come l’arte, un modo che utilizziamo per esprimere noi stessi.

Nessuno strumento riuscirà ad esprimersi come te quando parli anche se domani esisterà un apparecchio che tradurrà simultaneamente quello che dici. Il tono, i gesti, il timbro della tua voce sono tutti accessori indispensabili che rendono la tua lingua unica e caratterizzano la tua personalità. E quelli nessuno mai sarà in grado di duplicarli o imitarli.

Avete presente quando a pranzo con un’amica cerchiamo di identificare una persona dicendo “Ti ricordi di Anna, la ragazza che agita sempre le mani quando parla?2 o “Parli di Marco? Il tipo con quel forte accento milanese?”. Bene, queste sono le sfumature della lingua di ogni individuo.

La tua lingua è rara proprio grazie ai tuoi gesti, alla tua cadenza, alla tua personalità che fanno parte solo ed esclusivamente di te stesso. Non ci possono essere repliche umane o tecnologiche.

Cercate quindi di prendere il meglio della modernità e utilizzatelo per migliorarvi.

Oggi abbiamo a disposizione voli low cost, social network gratuiti e una connessione internet h24: scoprire il mondo è più semplice di quanto immaginiamo. Lo stesso vale per quanto riguarda imparare una nuova lingua.

Sfruttate questo momento storico! Cercate l’aperitivo linguistico più vicino a voi e tuffatevi in una nuova esperienza: createvi un giro di amici stranieri con i quali esercitarvi nel parlare la lingua che volete imparare. Con loro dovrete necessariamente spremere le vostre meningi e calarvi nel nuovo contesto: sms in lingua, cene a base di piatti stranieri e cambio del registro linguistico. Dimenticate per un po’ l’italiano e calatevi nella nuova parte.

Si tratta di un’esperienza divertente e formativa che renderà l’apprendimento della nuova lingua più semplice di quanto pensate.

E se proprio volete strafare cercate l’amore fuori dai confini nazionali. Che ne dite di un biondo britannico col quale trascorrere rilassanti serate ed esercitare il vostro inglese?

Non c’è niente di meglio che unire l’utile al dilettevole!

TU SEI LA LINGUA CHE IMPARI

Ricordi quando hai cominciato ad andare in bicicletta per la prima volta? All’inizio ti reggevi con la mano sulla parete, poi sei riuscito a rimanere in equilibrio per qualche secondo prima di cadere: che soddisfazione! Intorno a te alcuni sghignazzavano, altri sorridevano di felicità, alcuni erano totalmente indifferenti. Bene, prendi carta e penna e appuntati bene quello che sto per dirti: Se vuoi imparare una lingua devi accettare il fatto che qualcuno – non tutti – ridacchierà quando pronuncerai male una parola o prenderai fischi per fiaschi.

Superato questo scoglio, nulla potrà fermarti.

Non devi avere paura di sbagliare: meglio pronunciare una parola in modo errato che restare in silenzio. Sconfiggi il muro della timidezza e armati di tanta pazienza.

Per imparare una nuova lingua, come nello sport, ci vuole preparazione. Prima di ogni gara gli atleti – di qualsiasi settore sportivo – riscaldano i propri muscoli con una breve corsa.

Il tuo obiettivo sarà allenare la tua memoria. Per farlo dovrai fare un salto indietro nel tempo e pensare a quando studiavi: come ti preparavi per un’interrogazione? Studiavi qualche ora il giorno prima o diluivi lo studio in piccole quantità ogni giorno?

Questo sarà importante per capire come impostare l’apprendimento della nuova lingua e trovare il metodo più efficace.

Ricordati di circondarti di persone col tuo stesso interesse – come quando vai in palestra con un’amica, vi motiverete l’una l’altra per riuscire a raggiungere il vostro obiettivo.

Le persone sono legate da interessi comuni, come troverai qualcuno con cui fare una partita a calcetto o una lezione di yoga, così riuscirete a trovare un amico o amica per imparare l’inglese o qualsiasi altra lingua.

Cosa stai aspettando? Inizia a scorrere i nomi della tua rubrica, sono sicura che troverai un perfetto alleato per questa nuova avventura.

 

LINGUE, QUALI IMPARARE?

Volete imparare una lingua per diletto e non sapete quale scegliere?

Tranquilli, seguite il mio ragionamento e magari riuscirete a fare la scelta giusta per voi.

Non tutti possiamo imparare qualsiasi lingua a prescindere dal nostro background linguistico.

Io ad esempio parlo bene 5 lingue e comunque non sono riuscita ad imparare bene il cinese.

Questo perché non è una lingua adatta a me.

Ecco, partiamo proprio da questo concetto: la lingua è come un vestito, non tutti i modelli possono calzarci a pennello. Alcuni riusciranno ad evidenziare i nostri punti di forza, altri sottolineeranno i nostri difetti. Lo stesso accade con le lingue!

Investite in qualcosa in cui avete una marcia in più.

È inutile imparare mediocremente una lingua se si può essere i migliori in un’altra.

Non dovete solo capire regole grammaticali e parole ma assimilare tutto quello che insaporisce la lingua stessa: gli italiani, ad esempio, gesticolano molto – i tedeschi sono quasi asintomatici mentre parlano.

Dovete immergervi in quella lingua, come si fa con una città durante un viaggio. Ne assaporate i cibi, i suoni, le abitudini: tutti passi che dovete compiere anche mentre imparate un nuovo idioma.

DISTRIBUZIONE LINGUE NEL MONDO

Un’istantanea della Terra in numeri: più di 7 miliardi di abitanti, divisi per 5 continenti e 196 Stati.

E se l’immagine potesse parlare, quante sarebbero le lingue?

Secondo i dati rilasciati dalla 19esima edizione di Ethnologue (https://www.ethnologue.com/ethnoblog/gary-simons/welcome-19th-edition), le lingue parlate nel globo sono 7.097.

Ethnologue: Languages of the World è un progetto di ricerca attiva che coinvolge centinaia di linguisti ed altri ricercatori di tutto il mondo. Dal 1951 cataloga tutte le lingue vive parlate.

Distribuzione delle lingue nel mondo

 

Lo studio condotto da Ethnologue considera il mondo suddiviso in 5 continenti – Africa, America, Asia, Europa, Pacifico – ma le lingue non sono equamente divise per i cinque territori.

La statistica è infatti condotta dall’Asia dove si trovano 2,296 differenti lingue (circa il 32% del totale), a seguire l’Africa con 2,139. Nel Pacifico ci sono 1,133 lingue, 1,062 in America e chiude la classifica l’Europa con 287 differenti idiomi.

 

La tabella riassume la distribuzione delle lingue nel mondo per numero di parlanti madrelingua (L1).

La colonna Primary Country fa riferimento al paese in cui la lingua è maggiormente parlata, a seguire la colonna Total Countries con il numero dei paesi nel mondo in cui quella determinata lingua è parlata. L’ultima colonna Speakers dà il numero dei soggetti – in milioni – che parlano quell’idioma come prima lingua.

Nella classifica sono state considerate solo quelle lingue con almeno 50 milioni di parlanti come prima lingua.

Language Primary Country Total Countries Spekers (milions)
1 Chinese China 35 1,302
2 Spanish Spain 31 427
3 English UK 106 339
4 Arabic Saudi Arabia 58 267
5 Hindi India 4 260
6 Portuguese Portugal 12 202
7 Bengali Bangladesh 4 189
8 Russian Russian Fed. 17 171
9 Japanase Japan 2 128
10 Lahnda Pakistan 8 117
11 Javanese Indonesia 3 84,3
12 Korean South Korea 7 77,3
13 German Germany 26 76,9
14 French France 53 75,9
15 Telugu India 1 71,8
16 Marathi India 1 71,8
17 Tukish Turkey 8 71,4
18 Urdu Pakistan 6 68,6
19 Vietnamese Vietnam 3 68
20 Tamil India 7 67,8
21 Italian Italy 13 63,4
22 Persian Iran 30 60,6
23 Malay Malaysia 16 60,6

Ethnologue Statistics

L’Italiano nel mondo

Sono 63,4 milioni le persone che parlano l’italiano come prima lingua. Nella classifica di Ethnologue il Bel Paese si colloca al ventunesimo posto chiudendo la classifica, seguita dal persiano e il malese.

L’Italiano è prima lingua in Italia e nella Repubblica di San Marino. Lingua co-ufficiale assieme al latino nella Città del Vaticano. Terza lingua in Svizzera e quarta lingua in Slovenia e Croazia.

(https://www.ethnologue.com/statistics/size)

BAMBINI, L’ABC PER IMPARARE UNA LINGUA

Per i primi 6 mesi di vita i neonati sono capaci automaticamente di restare in apnea sott’acqua senza alcun problema, questo perché il loro organismo ha memoria dei 9 mesi trascorsi nel liquido amniotico. Questo però non significa che dopo i 6 mesi di vita i bambini che non hanno avuto alcun contatto con l’acqua, non diventino abili nuotatori.

Avranno semplicemente bisogno di una migliore preparazione fisica e mentale per approcciarsi all’acqua.

Lo stesso ragionamento è da applicare all’apprendimento di una lingua.

I bambini nati in una famiglia bilingue saranno più agevolati ad assimilare una seconda lingua, quelli che invece sono cresciuti in famiglie monolingue dovranno essere mentalmente preparati per apprendere un nuovo idioma e non lanciati in un nuovo contesto linguistico senza nessun tipo di coordinate. Questo li traumatizzerebbe allontanandoli ancor più dall’obiettivo.

Da dove iniziare? Innanzitutto se decidete di affiancare una maestra al vostro bambino dovrete sicuramente aiutarla nel processo di insegnamento. Non potete lasciare il vostro bambino con una donna sconosciuta che parla una lingua altrettanto non nota.

(MAMMA – BAMBINO – INSEGNANTE)

Il piccolo deve sentire l’ambiente familiare quindi la vostra presenza all’inizio sarà fondamentale.

Perciò iniziate dalle piccole cose. Il nome di vostro figlio e Michele? Chiamatelo Mike – se volete insegnargli l’Inglese – o Miguel, se siete interessati allo spagnolo. Le lezioni devono essere una sorta di gioco dove il bambino non si stranisca perché tutto gli ricorderà quello che fino a quel momento aveva già imparato nella sua madrelingua.

Mostrategli gli oggetti, le persone e le cose di cui già conosce il nome nella propria lingua.

Andate ad esempio allo zoo e insegnategli il nome degli animali nella nuova lingua. Li si sentirà a proprio agio perché conosce già il collo lungo della giraffa, il manto a strisce bianche e nere della zebra e il simpatico verso della scimmia.

Chiamate i suoi cibi preferiti utilizzando le parole della nuova lingua, stessa cosa con i giochi e con parenti e amici che già conosce.

Inutile partire da contesti complicati e lontani dalla sua quotidianità: non è vantaggioso cercare di insegnargli le parti del corpo se ancora non è in grado di conoscere la differenza tra polso e femore nella propria madrelingua.

Potete invece comprare il suo libro preferito anche in inglese così alla sera racconterete una parte della fiaba che già conosce in un’altra lingua.

Ovviamente ci sono anche le eccezioni: se il vostro bambino adora le sfide, sarà tutto molto più semplice e la strada sarà sicuramente in discesa.

Cosa state aspettando? Iniziate subito, non perdete tempo!

BILINGUISMO

Il bilinguismo è la palestra supertech del nostro cervello soprattutto se si inizia dalla tenera età.

È questa non è più una semplice conclusione deduttiva ma una risposta della scienza.

A dimostrarlo infatti è uno studio compiuto dall’Università di Washington che ha messo a confronto 16 bambini di undici mesi; 8 cresciuti in famiglie monolingue inglesi e 8 in famiglie bilingue spagnolo e inglese.

Per la ricerca – come raccontato su Science Daily (https://www.sciencedaily.com/releases/2016/04/160404141743.htm) – p stata utilizzata la Magnetoencefalografia (MEG), una tecnica non invasiva per la registrazione dell’attività elettrica del cervello.

I bambini sono stati posizionati sul seggiolone con indosso l’elmetto per lo scanner MEG ed è stata fatta ascoltare loro una registrazione di 12 minuti contenente suoni tipici della lingua inglese e spagnola e suoni misti. Il test si è svolto in presenza dei genitori cosicché da non turbare la tranquillità dei piccoli.

I risultati più importanti posso essere raggruppati in tre macro concetti:

  • Nella regione del cervello associate alla funzione esecutiva – la corteccia prefrontale e orbitofrontale i bambini bilingue rispondevano maggiormente agli impulsi;
  • I bambini bilingue avevano la stessa sensibilità sia ai suoni inglesi che a quelli spagnoli. Il che significa che stavano imparando entrambe le lingue;
  • I bambini bilingue avevano la stessa sensibilità ai suoni inglesi die bambini monolingue, il che ci suggerisce che stavano imparando l’inglese allo stesso ritmo.

Un risultato che elimina qualsiasi dubbio sulla possibilità di rallentamenti nell’apprendimento linguistico nei bambini che nascono in famiglie in cui si parlano due o più lingue.

“I nostri risultati suggeriscono che prima ancora di iniziare a parlare , i bambini cresciuti in famiglie bilingue fanno sempre pratica in attività correlate alla funzione esecutiva del cervello” ha affermato la Dottoressa Naja Ferjan Ramirez, autrice della ricerca, che conferma come il vivere in una famiglia bilingue favorisca anche lo sviluppo cognitivo.