BAMBINI, L’ABC PER IMPARARE UNA LINGUA

Per i primi 6 mesi di vita i neonati sono capaci automaticamente di restare in apnea sott’acqua senza alcun problema, questo perché il loro organismo ha memoria dei 9 mesi trascorsi nel liquido amniotico. Questo però non significa che dopo i 6 mesi di vita i bambini che non hanno avuto alcun contatto con l’acqua, non diventino abili nuotatori.

Avranno semplicemente bisogno di una migliore preparazione fisica e mentale per approcciarsi all’acqua.

Lo stesso ragionamento è da applicare all’apprendimento di una lingua.

I bambini nati in una famiglia bilingue saranno più agevolati ad assimilare una seconda lingua, quelli che invece sono cresciuti in famiglie monolingue dovranno essere mentalmente preparati per apprendere un nuovo idioma e non lanciati in un nuovo contesto linguistico senza nessun tipo di coordinate. Questo li traumatizzerebbe allontanandoli ancor più dall’obiettivo.

Da dove iniziare? Innanzitutto se decidete di affiancare una maestra al vostro bambino dovrete sicuramente aiutarla nel processo di insegnamento. Non potete lasciare il vostro bambino con una donna sconosciuta che parla una lingua altrettanto non nota.

(MAMMA – BAMBINO – INSEGNANTE)

Il piccolo deve sentire l’ambiente familiare quindi la vostra presenza all’inizio sarà fondamentale.

Perciò iniziate dalle piccole cose. Il nome di vostro figlio e Michele? Chiamatelo Mike – se volete insegnargli l’Inglese – o Miguel, se siete interessati allo spagnolo. Le lezioni devono essere una sorta di gioco dove il bambino non si stranisca perché tutto gli ricorderà quello che fino a quel momento aveva già imparato nella sua madrelingua.

Mostrategli gli oggetti, le persone e le cose di cui già conosce il nome nella propria lingua.

Andate ad esempio allo zoo e insegnategli il nome degli animali nella nuova lingua. Li si sentirà a proprio agio perché conosce già il collo lungo della giraffa, il manto a strisce bianche e nere della zebra e il simpatico verso della scimmia.

Chiamate i suoi cibi preferiti utilizzando le parole della nuova lingua, stessa cosa con i giochi e con parenti e amici che già conosce.

Inutile partire da contesti complicati e lontani dalla sua quotidianità: non è vantaggioso cercare di insegnargli le parti del corpo se ancora non è in grado di conoscere la differenza tra polso e femore nella propria madrelingua.

Potete invece comprare il suo libro preferito anche in inglese così alla sera racconterete una parte della fiaba che già conosce in un’altra lingua.

Ovviamente ci sono anche le eccezioni: se il vostro bambino adora le sfide, sarà tutto molto più semplice e la strada sarà sicuramente in discesa.

Cosa state aspettando? Iniziate subito, non perdete tempo!

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